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L'autore tratteggia la storia dei formaggi siciliani, partendo dalla lavorazione rustica ed essenziale del mitico gigante etneo Polifemo descrittaci da Omero nell'Odissea per giungere ai tempi nostri. Un viaggio lungo, punteggiato dai riferimenti di autori classici, da Plinio il Vecchio a Columella, e dalle citazioni di scrittori moderni, da Elio Vittorini a Simonetta Hornby Agnello, capaci di supportare l'antichità, preminenza, versatilità dei prodotti caseari isolani. E utili a rappresentare l'occasione per elogiarne alcune peculiari produzioni, come quella del piacentino ennese, e ad evocarne l'utilizzo in alcune tipiche ricette divenute vanto della gastronomia siciliana. Tra queste, il caciu all'argintera e quelle dove il formaggio diventa ingrediente privilegiato in insolito abbinamento col pesce, che il palato di Archestrato di Gela aborriva e quello dei suoi posteri ha invece imparato ad apprezzare, grazie alle sapienti combinazioni operate da massaie fantasiose e dotate di senso pratico e agli elaborati connubi compiuti da chef creativi.